Da sempre supplicato per ottenere la protezione o la guarigione dalle malattie nervose, dalle convulsioni e dall’epilessia, San Donato è stato tanto invocato quanto temuto, anche in considerazione del fatto che egli stesso era “portatore” del cosiddetto “Male di San Donato”. Esiste un vasto repertorio di credenze popolari che hanno alimentato riti e invocazioni esercitate soprattutto nel giorno di festa dedicato al santo che è il 7 agosto, che rimandano ad un'origine antica collegata anche con le fasi lunari e credenze astrali e demoniache. In passato due rituali sono stati predominanti: quello della pesatura consistente nell’offrire a San Donato tanto grano quanto il peso del malato per cui si chiedeva la sua intercessione, con la pesa effettuata al cospetto della statua del santo; il secondo rito, invece, è quello della svestizione, ossia i malati venivano spogliati davanti al santo per propiziare la guarigione togliendo i vecchi vestiti e facendo indossare loro di nuovi.
Di grande impatto, infine,
sono state le partecipazioni dei malati o anche di persone colpite da strane forme
di isteria collettiva coincidenti col giorno festivo del 7 agosto, che al
cospetto di San Donato si rendevano protagoniste di percuotimenti corporali, di
svenimenti, di particolari stati di trance psicofisica, o che recitavano preghiere
e invocazioni anche con una certa pretesa al fine di ottenere la guarigione per
se o per un famigliare. Altra usanza, infine, era quella di affiancare al nome
di battesimo anche il nome Donato a chi avesse ricevuto la grazia della
guarigione.
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