A cura di Giuseppe Ferrante
Appena
sopra il borgo di Lettomanoppello è situata la storica Fonte del Papa, che può
essere raggiunta con una comoda via recentemente asfaltata accessibile
direttamente dalla strada statale che conduce alla Maielletta.
Quanto alla dedica, risulta
radicato da tempo immemore presso la popolazione locale il riferimento a Celestino
V che fu papa dal 29 agosto 1294 al 13 dicembre dello stesso anno; tale venerazione da parte dei lettesi è stata espressa in passato anche attraverso
l’adozione di usanze a carattere devozionale. Infatti, diverse testimonianze che
si fanno purtroppo sempre più rarefatte e rintracciabili solo presso la
popolazione più anziana attribuiscono all’acqua della Fonte del Papa proprietà
miracolose, curative e apotropaiche.
A quanto appena
illustrato va aggiunto che, in effetti, la prossimità di Fonte del Papa a due importanti
sedi ecclesiastiche possedute dai Celestini e adiacenti al territorio di
Lettomanoppello ha contribuito ad avvalorare Celestino V come il Papa referente
di questa dedica.

Infatti, la chiesa di
San Giorgio, vicino al torrente Sant’Angelo che scorre al confine con Roccamorice,
fu da subito possedimento dell’ordine, mentre il monastero di San Pietro di
Vallebona nei pressi del confine con Manoppello venne incorporato dall’ordine
dei Celestini nel 1285. Entrambe queste sedi ecclesiastiche non distano molto dalla Fonte del Papa, che è collocata proprio lungo la traccia un tempo percorsa dai
monaci che si spostavano tra Vallebona e San Giorgio. D’altra parte, la storia
dei Celestini ha legami profondi con il comprensorio della parte occidentale
della Maiella, che rimandano all’istituzione dell’ordine nelle vicine valli
dell’Orfento e di Santo Spirito, dove sorgono i più famosi eremi legati a
Pietro Angelerio.
I presunti legami di
Celestino con Lettomanoppello non si devono solo alla Fonte del Papa, ma da
alcuni documenti si apprende che ci sarebbero stati rapporti anche con esponenti della famiglia De Lecto, che in quegli anni
erano detentori del Castello di
Lettomanoppello. In particolare, Rainaldo De Lecto, che già era nella cerchia
dei comandanti di Re Carlo II, fu insignito dei gradi di maresciallo della curia
e capo delle truppe papali negli anni di pontificato di Celestino V.
Un altro esponente dei
De Lecto, Federico Raimondo, fu nominato direttamente da Celestino V, vescovo della
diocesi di Valva, ruolo confermato nel 1295 da Papa Bonifacio VIII. Federico Raimondo De Lecto, inoltre, ricevette in seguito da Papa Clemente V il compito di far
parte della commissione deputata ad indagare i miracoli compiuti da Celestino
V.
A latere di quanto fin
qui esposto appare curiosa un’altra testimonianza che colloca nel territorio
preso in esame un altro papa. San Liberatore a Maiella era alle dipendenze
del monastero di Montecassino e sappiamo che ricevette particolari attenzioni
dall’abate Desiderio, successivamente eletto papa nel 1086 con il nome di
Vittore III. Desiderio abate di Montecassino avrebbe soggiornato presso l’abbazia
di San Liberatore a Maiella di Serramonacesca, e condotto vita da eremita proprio
nei luoghi dove insistono la chiesa di San Giorgio, il Monastero di Vallebona e
la Fonte del Papa.
Fonte di Papa, come
viene chiamata dai locali, da diverso tempo è meta di chi vuole godere di spazi
all’aria aperta in quanto è dotata di un’area pic-nic. In passato, la fonte, è
stata utilizzata anche per far abbeverare le pecore dei pastori impegnati nella
conduzione delle greggi verso gli alpeggi posti a quote più elevate.
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