A cura di Giuseppe Ferrante
La vergine di Roccamorice è raffigurata leggermente di tre quarti con in braccio il Figlio mentre viene allattato. Tra gli altri elementi iconografici compaiono un sole ritratto all’altezza del cuore di Maria e due stelle che invece sono visibili sullo sfondo dipinto dove è presente anche l’iscrizione “Ave Maria”.
Sono proprio i simboli e i colori presenti in questa tela che contribuiscono ad impreziosire il suo significato, che non è soltanto quello di mostrare una donna che allatta il proprio il figlio, ma di ribadire il dogma della divina e pura maternità della Madonna, cioè che Maria è davvero la madre di Dio.
La veste rossa (come lo sfondo), infatti, sta a simboleggiare la divina maternità di Maria, mentre il mantello blu con le stelle raffigurate sullo sfondo rappresentano la sua perpetua verginità. Il sole sul petto, invece, rimanda all’immagine tradizionale per cui la Madonna è l’aurora che dona al mondo il sole, cioè Gesù. Il Bambino è abbigliato di bianco, colore che rimanda alla divinità come nel racconto della trasfigurazione, in cui le vesti di Cristo diventano “bianche come la neve”.
In epoca medievale le rappresentazioni della Virgo Lactans hanno conosciuto una larga diffusione, anche in contrapposizione alle eresie che mettevano in dubbio la natura umana di Cristo, con un piano iconografico abbastanza ricorrente: la Vergine viene ritratta a seno nudo mentre allatta, oppure mentre è in procinto di farlo. Non di rado viene dipinto anche il latte che fuoriesce dal seno. Non va dimenticato, inoltre, che anche sulla divina maternità di Maria erano state avanzate congetture da Nestorio di Costantinopoli, in seguito confutate nel Concilio di Efeso del 431. Anche in considerazione di quanto appena affermato, le immagini di Maria in posa col Bambino ebbero un grande successo e contribuirono a riaffermare presso i fedeli il ruolo della maternità divina di Maria. La Vergine, quindi, è la Madre di Dio, e l’iconografia della Madonna del Latte, che inizia a diffondersi dal nord Africa già a partire dal VI secolo ne decretarono anche il ruolo di Patrona delle puerpere e della maternità in genere.
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