giovedì 22 agosto 2024

I ritrovamenti archeologici di Turrivalignani

 A cura di Giuseppe Ferrante

Il quadro restituito dai ritrovamenti archeologici avvenuti sul territorio di Turrivalignani appare di particolare interesse. Per il periodo italico la ricostruzione storica si basa principalmente sulle fonti letterarie; i riscontri materiali, infatti, risultano quasi del tutto assenti eccetto alcuni deboli ritrovamenti che attesterebbero un luogo di culto antico presso località Colle Luce. Tuttavia è possibile ipotizzare per Turrivalignani delle frequentazioni già dall’età preromana, quando si definiscono ulteriormente i caratteri politici e culturali delle popolazioni che fino a quel momento avevano vissuto nel territorio dell’attuale Abruzzo, e di cui le fonti storiche di età romana trasmettono i nomi e le caratteristiche. I Marrucini erano stanziati tra le gole di Popoli e l’odierna Pescara e anche le emergenze archeologiche sembrano indicare per i territori della Val Pescara un’appartenenza marrucina. Ancora presente è il popolamento montano, come indica il poeta romano Stazio, che parla della Maiella come montagna abitata dai Marrucini. Il geografo Strabone, invece, riferisce che, nell’occupare la vallata del fiume Aternum, questa stirpe continuava a vivere in villaggi sparsi, il cui centro di riferimento era la città di Teate (Chieti). Da quanto appena esposto ne consegue che anche il territorio che corrisponde all'attuale Turrivalignani apparteneva ai Marrucini.

Per l'epoca romana, invece, i reperti archeologici rintracciati a Turrivalignani sono più cospicui e consentono di delineare un quadro più preciso. I primi ritrovamenti risalgono al tempo della costruzione della strada Pescara-Popoli, quando venne alla luce un tesoretto con una ventina di monete d'argento risalenti all'età imperiale. Sempre all'età imperiale sono attestati altri oggetti rinvenuti in seguito in alcuni complessi sepolcrali dove sono stati ritrovati un'urna, una lucerna bronzea e alcune lastre recanti delle iscrizioni contenti informazioni su un tale Aradius Saturnius, una Settimia Severa e su una Iulia Filia Iulii Caesar. Di recente, in località Le Macine, sono emersi altri resti presumibilmente di una villa romana.


 

 

 


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