A cura di Giuseppe Ferrante
Il quadro restituito
dai ritrovamenti archeologici avvenuti sul territorio di Turrivalignani appare
di particolare interesse. Per il periodo italico la ricostruzione storica si
basa principalmente sulle fonti letterarie; i riscontri materiali, infatti,
risultano quasi del tutto assenti eccetto alcuni deboli ritrovamenti che
attesterebbero un luogo di culto antico presso località Colle Luce. Tuttavia è
possibile ipotizzare per Turrivalignani delle frequentazioni già dall’età preromana, quando si definiscono
ulteriormente i caratteri politici e culturali delle popolazioni che fino a
quel momento avevano vissuto nel territorio dell’attuale Abruzzo, e di cui le
fonti storiche di età romana trasmettono i nomi e le caratteristiche. I
Marrucini erano stanziati tra le gole di Popoli e l’odierna Pescara e anche le
emergenze archeologiche sembrano indicare per i territori della Val Pescara un’appartenenza
marrucina. Ancora presente è il popolamento montano, come indica il poeta
romano Stazio, che parla della Maiella come montagna abitata dai Marrucini. Il
geografo Strabone, invece, riferisce che, nell’occupare la vallata del fiume
Aternum, questa stirpe continuava a vivere in villaggi sparsi, il cui centro di
riferimento era la città di Teate (Chieti). Da quanto appena esposto ne consegue che anche il territorio che corrisponde all'attuale Turrivalignani apparteneva ai Marrucini.
Per l'epoca romana, invece, i reperti archeologici
rintracciati a Turrivalignani sono più cospicui e consentono di delineare un
quadro più preciso. I primi ritrovamenti risalgono al tempo della costruzione
della strada Pescara-Popoli, quando venne alla luce un tesoretto con una
ventina di monete d'argento risalenti all'età imperiale. Sempre all'età
imperiale sono attestati altri oggetti rinvenuti in seguito in alcuni complessi
sepolcrali dove sono stati ritrovati un'urna, una lucerna bronzea e alcune lastre
recanti delle iscrizioni contenti informazioni su un tale Aradius Saturnius, una Settimia Severa e su una Iulia Filia Iulii Caesar. Di recente, in località Le Macine, sono emersi
altri resti presumibilmente di una villa romana.
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