venerdì 26 luglio 2024

Lo straordinario pavimento di San Liberatore a Maiella

 A cura di Giuseppe Ferrante.

Tra le abbazie presenti in Abruzzo merita particolare attenzione San Liberatore a Maiella, edificio monumentale dipendente in passato dal monastero di Montecassino. Situato a Serramonacesca, il complesso abbaziale è incastonato nel verde lussureggiante di un territorio ricco di altre testimonianze storiche e archeologiche. Le origini di San Liberatore risalgono a prima dell'anno 1000, ma a causa della serie di terremoti storici della Maiella la struttura originaria è stata più volte rimaneggiata. Anche per questi motivi ci sono stati periodi di decadenza che si sono alternati ad altri di estrema floridezza economica e di rinascita culturale.

Uno dei momenti di maggiore vitalità della fabbrica di San Liberatore ha coinciso con la presenza a Montecassino dell'abbate Desiderio attorno al 1080. Desiderio, infatti, era molto legato a San Liberatore a Maiella e pare che vi abbia soggiornato in diverse occasioni, anche in seguito alla sua elezione a papa avvenuta nel 1086 col Nome di Vittore III. Le vicende di San Liberatore, però, non si esauriscono con Desiderio. Infatti una parte di pavimento ancora presente all'interno dell'edificio è di molto posteriore al periodo desideriano. Si tratta di una decorazione in opus sectile, ossia una tecnica impiegata fin dall'antichità per realizzare decorazioni geometriche o figurative con l'utilizzo di pietre dure e marmi. Un'iscrizione ritenuta parte integrante del pavimento consente individuare la data in cui è stato realizzato: ANNO MILLENO CUM QUINTO / ET DUCENTENO FIUNT HAEC ORDINE PLENO. Il pavimento, dunque, risale al 1275 quando a Montecassino era abbate Bernardo Ayglerio. Le colorazioni e i motivi geometrici del pavimento di Serramonacesca non solo contribuiscono ad impreziosire l'interno del complesso, ma collocano l'abbazia di San Liberatore al pari di altri esempi coevi rintracciabili presso la chiesa di San Menna di Sant'agata dei Goti, della cattedrale di Sessa Aurunca, che hanno preso spunto dal più antico opus sectile dell'abbazia madre di Montecassino.

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