domenica 4 agosto 2024

Un borgo tra le montagne: la Rocchetta di Caramanico

 A cura di Giuseppe Ferrante

Tra i borghi più suggestivi della "Città della Maiella" occupa un posto di rilievo Roccacaramanico. La storia di questo piccolo centro incastonato tra le montagne è assai peculiare e segue vicende alterne fin dalla sua fondazione. Ritenuta un'unità ecclesiastica autonoma per la presenza in antico di alcune chiese monastiche, il possedimento appartenne a vari feudatari che detenevano anche i castelli di Caramanico, Sant'Eufemia, Salle. Risalgono al XVI secolo una serie di importanti provvedimenti che denotano anche l'importanza del piccolo centro montano, come il riconoscimento di università autonoma e il conferimento della nomina da parte dell'arcivescovo di Chieti per la chiesa madre di Santa Maria della Rocchetta, nota come Santa Maria delle Grazie. 


Nel 1710 la Rocchetta venne rasa al suolo da un terremoto, mentre negli anni successivi fu sede di particolari violenze dovute alla presenza dei briganti nel 1860 circa. A tal proposito è noto come attorno al 1861 il piccolo centro fosse abitato da circa 453 residenti e contava 58 militari della Guardia Nazionale impegnati nella repressione contro il brigantaggio. Le vicende amministrative più recenti segnalano nel 1796 il passaggio da comune autonomo aggregato a quello di Caramanico, mentre attorno agli anni '30 del '900 Roccacaramanico divenne definitivamente frazione di Sant'Eufemia a Maiella. 

Le costruzioni architettoniche e la pavimentazione sono caratterizzate dall'utilizzo della pietra. Risultano ancora ben evidenti le tracce di strutture fortificate soprattutto nella tipologia delle case torri, che ci ricordano per Castrum Rocchettae la sua funzione di controllo e di difesa del vallone posto tra la Maiella e il Morrone.

Di particolare interesse è la presenza di materiale di reimpiego per la ricostruzione degli edifici. Il borgo, infatti, è stato più volte distrutto dalla violenta serie storica di terremoti della Maiella. Tra i vari esempi rintracciabili in loco di riutilizzo di parti architettoniche appartenute a precedenti edifici è una lastra con incisa un'iscrizione in caratteri medievali riutilizzata come imposta per una finestra.






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