martedì 13 agosto 2024

La Fonte del Papa di Lettomanoppello, Celestino V e la famiglia De Lecto.

A cura di Giuseppe Ferrante

Appena sopra il borgo di Lettomanoppello è situata la storica Fonte del Papa, che può essere raggiunta con una comoda via recentemente asfaltata accessibile direttamente dalla strada statale che conduce alla Maielletta.

Quanto alla dedica, risulta radicato da tempo immemore presso la popolazione locale il riferimento a Celestino V che fu papa dal 29 agosto 1294 al 13 dicembre dello stesso anno; tale venerazione da parte dei lettesi è stata espressa in passato anche attraverso l’adozione di usanze a carattere devozionale. Infatti, diverse testimonianze che si fanno purtroppo sempre più rarefatte e rintracciabili solo presso la popolazione più anziana attribuiscono all’acqua della Fonte del Papa proprietà miracolose, curative e apotropaiche.

A quanto appena illustrato va aggiunto che, in effetti, la prossimità di Fonte del Papa a due importanti sedi ecclesiastiche possedute dai Celestini e adiacenti al territorio di Lettomanoppello ha contribuito ad avvalorare Celestino V come il Papa referente di questa dedica.

Infatti, la chiesa di San Giorgio, vicino al torrente Sant’Angelo che scorre al confine con Roccamorice, fu da subito possedimento dell’ordine, mentre il monastero di San Pietro di Vallebona nei pressi del confine con Manoppello venne incorporato dall’ordine dei Celestini nel 1285. Entrambe queste sedi ecclesiastiche non distano molto dalla Fonte del Papa, che è collocata proprio lungo la traccia un tempo percorsa dai monaci che si spostavano tra Vallebona e San Giorgio. D’altra parte, la storia dei Celestini ha legami profondi con il comprensorio della parte occidentale della Maiella, che rimandano all’istituzione dell’ordine nelle vicine valli dell’Orfento e di Santo Spirito, dove sorgono i più famosi eremi legati a Pietro Angelerio.

I presunti legami di Celestino con Lettomanoppello non si devono solo alla Fonte del Papa, ma da alcuni documenti si apprende che ci sarebbero stati rapporti anche con esponenti della famiglia De Lecto, che in quegli anni erano detentori del Castello di Lettomanoppello. In particolare, Rainaldo De Lecto, che già era nella cerchia dei comandanti di Re Carlo II, fu insignito dei gradi di maresciallo della curia e capo delle truppe papali negli anni di pontificato di Celestino V.

Un altro esponente dei De Lecto, Federico Raimondo, fu nominato direttamente da Celestino V, vescovo della diocesi di Valva, ruolo confermato nel 1295 da Papa Bonifacio VIII. Federico Raimondo De Lecto, inoltre, ricevette in seguito da Papa Clemente V il compito di far parte della commissione deputata ad indagare i miracoli compiuti da Celestino V.

A latere di quanto fin qui esposto appare curiosa un’altra testimonianza che colloca nel territorio preso in esame un altro papa. San Liberatore a Maiella era alle dipendenze del monastero di Montecassino e sappiamo che ricevette particolari attenzioni dall’abate Desiderio, successivamente eletto papa nel 1086 con il nome di Vittore III. Desiderio abate di Montecassino avrebbe soggiornato presso l’abbazia di San Liberatore a Maiella di Serramonacesca, e condotto vita da eremita proprio nei luoghi dove insistono la chiesa di San Giorgio, il Monastero di Vallebona e la Fonte del Papa.

Fonte di Papa, come viene chiamata dai locali, da diverso tempo è meta di chi vuole godere di spazi all’aria aperta in quanto è dotata di un’area pic-nic. In passato, la fonte, è stata utilizzata anche per far abbeverare le pecore dei pastori impegnati nella conduzione delle greggi verso gli alpeggi posti a quote più elevate.



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