A cura di Giuseppe Ferrante
La presenza dei
nivieri sulla Maiella è attestata già a partire dal 1600. Si tratta di lavoratori
specializzati nel prelievo, nel trasporto e nello stoccaggio della neve a fini
commerciali. La neve veniva prelevata da luoghi chiamati niviere dove l’accumulo
era maggiore e la durata dell’innevamento era più lungo per la minore
esposizione al sole. Per evitare che si sciogliesse, la neve veniva condotta in
grotte naturali, oppure in buche scavate a diverse decine di metri di
profondità per creare luoghi freschi adatti alla custodia.
Diverse testimonianze riportano informazioni circa un
mercato fiorente, con un repertorio di delibere, leggi, documenti vari, che
regolamentavano la commercializzazione della neve. Infatti oltre ai legali
titolari delle niviere, molti erano quelli che contrabbandavano la neve
rischiando sanzioni pecuniarie o addirittura l’incarcerazione.
Tra il 1806 e il 1815, periodo della
dominazione francese del regno di Napoli, furono istituiti il Decurionato e
l’Intendenza, che disciplinavano anche il commercio della neve. In quegli anni
tra i centri maggiori segnalati sulla Maiella dove la neve veniva raccolta e
stoccata figuravano Lettomoppello e Roccamorice. Un carteggio del 1656
riporta l’aggiudicazione del prelievo di neve alla nobile famiglia dei Dario,
baroni che sono stati anche titolari del castello di
Lettomanoppello. Altra curiosità è la località di montagna situata tra
Lettomanoppello e Serramonacesca denominata Niviera, che alcuni lettesi
riferiscono essere stata frequentata fino alla metà dell’800 per la raccolta
della neve.
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